adesso falene impaurite
da questa luce invadente
dove, tra mille scintille
lacrimo e sorseggio un dolore
che scivola dalle pupille.
Tiepido
abbraccio notturno
tu sei là ad ammiccare
e lontano distinguo le stelle
come lucciole alla deriva
ho percorso antichi sentieri
inseguito dalla tua eco.
Lieve profumo
di inchiostro
ombra di ardesia profonda
io, ritto sul promontorio
spalanco le braccia al tuo soffio
il vento che mi accarezza
ha le labbra di umida pece.
Mi affascina
la tua saliva
di oceano in movimento
la sento dentro alle narici
pesante, aggrappata alle ciglia
e lascio che la mia anima
ti indichi uno spiraglio.
Ho perso e non
mi interessa
il destino imbocca le tenebre
adesso e nel tuo crepuscolo
attendo il tuo morbido seno
sul quale muoio e rinasco
come se io non fossi mai esistito.
N° 2774 - 16 giugno 2014
Il Custode
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