annoiato da una vita insana
i demoni mi raccontavano
ed io li potevo vedere
ed io li sapevo ascoltare.
Respiravo il
crepuscolo
profumava di luna e di zolfo
luna che dava baci perfetti
diceva parole che ammaliavano
persino i poeti ed i naviganti.
Un falco disse
l’amore
una boccetta di potente veleno
che custodiva sotto le ali
che serrava dentro il becco
ed ogni tanto lo sorseggiava.
Cerchi
concentrici nel lago
ad ogni scivolata di stella
e tu eri un astro alla deriva
in piedi sopra il promontorio
io tentavo di afferrarti.
Poi si alzò la
tempesta
con l’uragano che imprecava
e le mie ali di porcellana
diventavano sempre più pesanti
come avrei potuto volare?
E non ne fui
capace
rassegnato ma comunque felice
io rimasi ed ancora rimango
dentro il limbo che mi accolse
quando caddi nei tuoi occhi.
N° 2778 - 25 giugno 2014
Il Custode
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