Tu odori di
innocenza
un profumo afrodisiaco
la tua virtù più indecente
ancora non l’hai concessa
però il tuo grembo mi occorre
per generare i miei figli
la stirpe che dominerà
le terre, i mari ed il cielo.
Distesa sopra
il giaciglio
con il corpo nudo alla luna
tu appari ancora più bella
alla mercé del tuo terrore
ed il tuo sangue è un richiamo
al quale non so resistere
però il tempo della tua morte
è ancora molto distante.
Questa mia
viscida lingua
si perde sopra i tuoi seni
ma attratta dai tuoi capezzoli
semina saliva che è bollente
l’arnese qui, fra le mie gambe
diventa ramo di dura quercia
la tua espressione ora muta
in uno sguardo di pura libidine.
Adesso
spalanchi le cosce
poiché tu sei pronta a ricevermi
io entro in te e sento il tuo gemito
il dolore della tua prima volta
e ti avvinghi alla mia schiena
affinché io penetri a fondo
tu sei calda, bagnata e dolcissima
il nido perfetto per la mia lussuria.
Ma ecco che io
incrocio i tuoi occhi
ed hanno una luce magnifica
così bella non ti ho mai vista
il mio cuore è in pieno tumulto
dunque ti prendo selvaggiamente
e ti bacio con estrema passione
tu, madre della mia progenie
d’improvviso sei la donna che amo.
N° 2760 - 29 aprile 2014
Il Custode
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