è scritto nella mia mente
hanno lo sguardo malvagio
e che fustiga il mio viso
lo so che loro mi odiano
è disegnato nella mia pazzia.
L’ho detto nel
mio messaggio
che avrei compiuto una strage
ma loro non mi credevano
come se io fossi un bugiardo
l’ho giurato, e impugnavo il fucile
che avrei ammazzato chiunque.
Vestito di
tutto punto
mentre il sole torna a destarsi
un cacciatore che annusa la preda
fra gli isolati della città
vestito come se andassi alla guerra
mentre il sole diventa rovente.
Gli studenti
entrano ignari
e la scuola pare inghiottirli
sono boriosi all’inverosimile
e non sanno il loro destino
gli studenti schiamazzano e ridono
la scuola sarà la loro tomba.
Entro e sparo
con molta freddezza
qualcuno grida e prova a fuggire
altri ancora non ne hanno il tempo
e si arrendono alla morte che giunge
entro e sparo con estremo sadismo
qualcuno impreca però è troppo tardi.
La polvere da
sparo si mescola
all’odore del sangue e del sudore
lo so che loro mi odiano
perciò non avrò alcuna pietà
la polvere da sparo si impregna
dei profumi della primavera.
Lontano le
prime sirene
urlano e chiedono di fargli strada
ma i moribondi sono dappertutto
ad osservare la gente che muore
lontano le radio che gracchiano
urlano e si agitano, i poliziotti.
Esco e intanto
punto il fucile
un tuono parte verso il mio sterno
il petto brucia e si tinge di rosso
è nero il cielo sopra i miei occhi
esco e dopo mi cade il fucile
il tuono mi ha fatto esplodere il cuore.
N° 2790 - 5 agosto 2014
Il Custode
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