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sabato 4 ottobre 2014

CASA DI SALEM

Pochi scalini e dopo un sorriso
un abbraccio che pareva eterno
la brezza profumava di platano
oltre i vetri della casa di Salem.

E le rughe sulle sue pareti
impregnate di un intenso amore
che le lenzuola di manto notturno
trattenevano con molta fatica.

Io ricordo quello sguardo ferito
e quei tagli sulle sue braccia
i miei baci come testardi bambini
si illudevano di poterli guarire.

La penombra dentro la stanza
una pennellata di oscura magia
e la sua pelle profumava di rosa
che appassiva nella casa di Salem.

Ed i ragni sopra le loro tele
bisbigliavano per non destarla
lei attendeva l’arrivo del principe
ma era un demone colui che sognava.

Io ricordo quel seno sottile
i capelli lunghi in balìa del vento
che i miei occhi non videro più
oramai ciechi dinnanzi alla vita.

  N° 2761 - 30 aprile 2014

                                                Il Custode

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