Sangue ed
ancora sabbia
si insinuano nei miei polmoni
io disteso e senza premura
mi lascio baciare dal sole
e godo della lieve carezza
della brezza sopra le dune.
I miei giorni
diventano istanti
che consumano dentro il deserto
certo io non volevo morire
e però ero stanco di uccidere
e pensavo questi pensieri
quando ho visto partire lo sparo.
Io ricordo
ogni ricordo
so che un tempo ero bambino
e correvo tra laghi e conifere
negli inverni in balìa della neve
dondolavo sulla mia veranda
a contemplare la primavera.
Adesso
arrivano e sono famelici
sono vestiti di vestiti leggeri
non sanno che io li sento
ed imprecano nella loro lingua
mi oltraggiano di calci ed urina
ma io non riesco a reagire.
Mi sfugge un
garbato sorriso
all’immagine dell’ultimo amore
lei che è talmente orgogliosa
di sapere che io servo la patria
lei non sa che io sto morendo
sotto gli insulti dei figli di Allah.
Gli scorpioni
giunti per caso
mi bisbigliano frasi sconnesse
frattanto che si oscura il cielo
e le nuvole sopra i miei occhi
mi punzecchiano e mi suggeriscono
che questo è davvero l’addio.
N° 2763 - 7 maggio 2014
Il Custode
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