dentro il grembo lucente
del tuo stupendo amore
fa’ che io vi rimanga
quale posto in cui vivere
quale posto in cui scrivere
il principio del mio destino.
E se mai mi
smarrissi
tu semina sopra il sentiero
briciole e poi sassolini
che io, seppure sia cieco
e non riuscissi a vederti
le piaghe sotto i miei piedi
mi indicheranno la via.
Prenditi il
tempo che occorre
attimi o finanche secoli
però non spengere mai
la speranza che pare flebile
sebbene dentro la tempesta
trovi nuova linfa vitale
nuove emozioni da spendere.
Sicché io
dirigo il timone
nell’unico punto distante
avvolto da onde maestose
fragranti del tuo intenso profumo
sei tu quel posto in cui vivere
quel posto in cui scrivere
l’epilogo della mia solitudine.
N° 2698 - 12 dicembre 2013
Il Custode
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