Poiché sei
luna nella notte
e placida onda del lago
ho preso la penna e il coraggio
e ti descrivo ai miei sogni
parole ed intenso amore
sulla corteccia di abete
rilievo sopra la tua pelle
che sopravviva all’inverno.
I tuoi capelli
sottili
sono vaniglia e catrame
si intrecciano fra le mie mani
accudiscono i miei pensieri
ed io ti amo e rammento
tutto ciò che mai ti dissi
che fu pigrizia o pudore
a rendere il cuore silente.
Bellissima
quanto il miraggio
di chi elemosina la vita
con il respiro oramai fiacco
da stenti e desideri traditi
io proprio non lo credevo
mentre osservavo la scia
del tuo profumo insistente
nel violentarmi i polmoni.
Rinchiusa
nella mia anima
tu appari falena che fugge
strana creatura che abiura
la lampadina al soffitto
sicché io dipingo le stanze
di un nero talmente profondo
che incespico, dopo precipito
nei tuoi occhi di immensa voragine.
Le tue labbra
sono il richiamo
dentro la foresta più tetra
e come lucciole adesso volano
i baci tuoi più sinceri
io mi sporgo tra i rami
per riempirne questa mia bocca
prima che il falco li rubi
lasciandomi privo di te.
Ferma sopra un
palo di frassino
la gazza chiama il tuo nome
nascosto tra scriccioli e viole
io attendo che tu le risponda
sicché individuo il sentiero
laddove il parco finisce
ed incomincia il tuo viso
tagliola tra siepi e passione.
Bellissima
quanto il mio viaggio
in una landa incantata
dove in balìa della brezza
tu dondoli sull’altalena
io vedo le case crollare
comunque talmente distanti
nessuna crepa, né terremoto
ti strapperanno ai miei sensi.
Perché sei
luna nella notte
sei neve che scende a valle
mi quieto in te come un bambino
e ti concedo i miei giorni
il mio cammino dura un giorno
ma un giorno che pare infinito
seppure non abbia avuto il tempo
di tenerti dentro di me.
N° 2699 - 15 dicembre 2013
Il Custode
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