che sferzava i crepacci
che dipingeva di neve
le vette delle montagne
la polvere danzava nel vento
pareva zucchero a velo.
Il primo
raggio di sole
si infranse sopra le mura
e, caleidoscopio in frantumi
si estese sulla vallata
intanto cianciavano i monaci
le liturgie e le preghiere.
Gli aironi
oltre le nuvole
proteggevano il cielo
io, col mio mazzo di loto
ti attendevo sopra il sentiero
io aspettavo il tuo arrivo
per entrare insieme nella città.
E c’era la
pace, l’amore
si respirava nell’aria
graffiti in sanscrito antico
sulle pareti dorate
da qualche parte, si narra
qualcuno scrisse il tuo nome.
Seduto, e
sembravo volare
sopra le acque del lago
i fiori e perfino il tramonto
erano lo sfondo ideale
sul quale comporre poesie
da dedicare ai tuoi occhi.
Adesso, e
dentro i mandàla
le immagini di giorni distanti
io con il mio mazzo di loto
tu e la tua immensa bellezza
sicché sono davvero felice
che tu mi seguisti a Shangri-La.
N° 2682 - 4 novembre 2013
Il Custode
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