Io vengo da
molto lontano
dove il cielo è porpora e argento
e le stelle talmente vicine
che le prendo e ne faccio origami.
E vedo oltre
le dune
sentieri di pietre e mirtilli
il vento è una lama sottile
che soffia ed intanto borbotta
tra le colline, in mezzo alle gole
proprio al centro di Lunastir.
La polvere
nelle narici
odora di cedro e di latte
l’erba è una spada forgiata
che taglia le mie caviglie
eppure io qui sto bene
ho solitudine e malinconia
e so che qualunque pensiero
è come polline che nutre le api.
Io lo conosco
il tuo mondo
e non mi piace per nulla
sicché sorvolo veloce i tuoi monti
che tu non mi possa vedere
tu sei distruzione e rovina
un ospite che non è gradito
allora io rimango nascosto
ai tuoi occhi curiosi e malvagi
io vengo da un pianeta distante
e non ti voglio su Lunastir.
N° 2717 - 20 febbraio 2014
Il Custode
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