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mercoledì 13 agosto 2014

IL VENTO CI RENDE DISTANTI

Parvenza di rugiada gelida
dispersa nell’inverno mite
io percorro le rughe di foglie
ma incespico e prendo a volare
il vento ci rende distanti
ed io ho ancora bisogno di te.

Sicché traccio sopra le nuvole
dolori e pensieri astratti
io ho questo buco nel cuore
che inghiotte l’intera mia anima
intanto il cielo era minuscolo
ma adesso è una landa sconfinata.

Amore che eri ombra e vapore
sei nebbia che occlude la notte
e la luna che pare chiamarmi
è il suono di un’arpa scordata
la vedo scagliarsi nell’onda
vestita di ovatta e salsedine.

Il mio gesso di colore porpora
stride sulla lavagna dei sogni
le spighe di grano si piegano
dove le radici paiono dolere
o forse non è che l’inchino
che dedicano alla tua bellezza.

Ho ancora nella mia tasca
il biglietto di un treno di legno
la stazione che prendeva fuoco
dunque io non potevo partire
un ordigno o un destino avverso
ed in un lampo tu non c’eri più.

  N° 2697 - 11 dicembre 2013

                                                        Il Custode

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