Questa sera è
bellissima
sfiorata dalla brezza lieve
che giunge dall’Egeo
eppure ho questo disagio
affacciato alla mia finestra
ad osservare, nella piazza
l’imponente cavallo di legno.
Saranno grati
gli dei
del dono sopra la spiaggia
lasciato dagli achei in fuga
stravolti da anni di sangue
versato e inutilmente
per lavare la presunta onta
del ratto che operò Paride
quando portò la bella Elena
dentro le mura di Troia.
E le stelle
sperse nel cielo
hanno lo sguardo funesto
in questa sera bellissima
dove, nel totale silenzio
il ventre di quell’animale
emette sinistri sospiri
in grado di raggelarmi
ed indurmi tremende visioni.
Sono salpate
le navi
del nostro agguerrito nemico
svanite oramai all’orizzonte
sulla via di un mesto ritorno
sono fuggiti e comunque
quasi fossero spettri insolenti
respirano per le nostre strade.
Ma hanno
muscoli e bisbigli
partoriti d’un tratto
dal ventre di quel cavallo
hanno le spade e gli scudi
gli occhi di belve feroci
qualcuno apre il portone
e nel silenzio che si infrange
loro urlano e con le torce
illuminano i palazzi di Troia.
Sicché la
città si desta
qualcuno non comprende ancora
e muoiono le sentinelle
sotto i colpi dei greci
non v’è pietà per alcuno
per gli anziani nei loro letti
per le donne che sono stuprate
per i bambini scagliati nel vuoto
dalla vetta delle alti torri
non v’è pietà per nessuno
in questa sera bellissima.
in questa sera bellissima.
Saranno grati
gli dei
a chi ci portò alla morte.
N° 2681 - 2 novembre 2013
Il Custode
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