Sapienti, le
tue mani
scendono sotto il mio pube
ed io, talmente confuso
ti imploro e ti supplico
di continuare il tuo gioco.
Sicché io ti
contemplo
ed ammiro il tuo splendido viso
poi ancora il tuo seno morbido
che già alquanto generoso
stretto dentro il corsetto
pare sia pronto ad implodere.
L’artista, o
mia cortigiana
ti fece monumentale
una tale ed immensa bellezza
che solamente i folli denigrano
soltanto i ciechi non vedono.
Non provo
nemmeno a fuggire
la fragranza della tua pelle
che posa sopra la mia
né quelle tue labbra roventi
voraci dei miei capezzoli
assassine d’ogni mia remora.
Io non t’amo,
o mia cortigiana
ti voglio comunque per sempre
non vidi e mai conobbi
nessuna che potesse avere
un minimo di questo tuo fascino.
Uccidimi poi
rimodellami
come vorresti che io fossi
e fai che questo momento
non debba finire in un lampo
adesso in fondo alla passione
io muoio di te, o cortigiana.
N° 2693 - 29 novembre 2013
Il Custode
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