e rivolse lo sguardo al Nord
e sentì l’odore delle betulle
impregnare le sue narici
dopo vide un’ombra veloce
cavalcare il cielo stellato.
Nel silenzio delle montagne
chiamò a gran voce la luna
ma la luna era annegata
tra le acque fredde del lago
di Ophelia e forse di Como
non aveva alcuna importanza.
Ed i lupi e persino i gatti
rimasero alquanto interdetti
mentre egli, nel buio totale
leggeva i messaggi dei cioccolatini
e parlavano sempre d’amore
ma l’amore era una storia antica.
Sicché accartocciò la sua vita
dentro un sorriso di carta velina
poi, con un colpo di tosse
generò un immenso uragano
e la soffiò in fondo al mar Ligure
dopodiché si inoltrò nella notte.
N° 3725 - 19 luglio 2019
Il Custode
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