attraversare le zolle
sotto le quali riposo.
Ha un suono bellissimo
che mi ha destato dal sonno
sicché io ti devo avere
ed esco dalla mia tomba.
La tua casa è vicina
a pochi metri dal cimitero
e non mi occorre la luna
per trovarla dentro la notte
mi basterà seguire le stelle.
Io lo so che hai paura
lo hanno detto i pipistrelli
però tu mi farai entrare
all’interno della tua dimora
dove potrò nutrirmi di te
dopo avere baciato il tuo viso.
La tua pelle è dolcissima
la tua carne molto gustosa
io ho atteso per molti secoli
prima di sentirti ansimare
adesso sei alla mia mercé
ed io farò scempio di te.
Piangi…ma a cosa serve?
Le tue lacrime, seppure stupende
non placheranno la fame
che ho conservato negli anni
aspettando di incontrarti.
I tuoi miseri resti
mi seguiranno nella mia tana
lasciando una scia di sangue
dalla veranda sino alla lapide.
Sono sazio e ben consapevole
che trascorreranno molti secoli
ma non scorderò il tuo sapore.
N° 3718 - 13 luglio 2019
Il Custode
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