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sabato 27 luglio 2019

ROCCA DELLE CIVETTE

Pare sia agitato, il vento
verso la rocca delle civette
dove il mio spettro è solo
oramai da diversi secoli
tanti che non so contarli.

Come il mare in tempesta
il pavimento si muove
sembra abbia fauci voraci
affamate della mia anima
che però adesso è nebbia.

Distante, al di là della sera
il percorso della solitudine
nessuno si azzarda a varcare
le rovine di questa fortezza
ostaggio di edera ed ibiscus.

Loro hanno paura di me
che non so tacitare il respiro!
Quando impatta le ragnatele
produce un lamento sinistro
che disturba il pasto dei ragni.

Eppure la luna è bellissima
come quando potevo pensarla
e giocare, durante la notte
a posarla con estremo garbo
sopra il palmo della mia mano.

Trascorrerà un’altra epoca
di noia e di frustrazione
nella rocca delle civette
dove, osservando oltre le feritoie
io attendo di trovare la pace.

  N° 3732 - 27 luglio 2019

                                                Il Custode

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