sopra la battigia umida
dopo sorrise di gratitudine
alle persone che accorsero
con la vana, dolce speranza
di poterla rimettere al largo.
In balìa dei raggi del sole
ripensò i ricordi vissuti
e l’infanzia sotto le onde
a sfidare squali e maree
a sfuggire il nemico peggiore
il pescatore con il suo arpione.
E però non ne poté più
della morte che aveva annusato
tra le acque di pinne a brandelli
alla fine di ogni mattanza
e decise la sua dipartita
non per mano delle belve umane.
Seguì la corrente del golfo
fino a dove l’oceano finiva
e dava vita alla sabbia
che nessuna baleniera possente
avrebbe potuto violare
e tingerla con il suo sangue.
E cullata sopra la riva
si nutrì delle pietose carezze
dispensate da alcuni esseri buoni
poi sbuffò per l’ultima volta
scacciò i pensieri fatti di pietra
e si sentì, finalmente, serena.
N° 3699 - 1° luglio 2019
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento