dove lei restava
e ritta sopra una stella
si lasciava baciare dal vento.
Alle spalle soltanto un amore
un ricordo appena sbiadito
che le lucciole, piuttosto testarde
continuavano a ricordare.
Sicché lei, quasi per noia
allungò la mano minuta
e sfiorando la volta del cielo
ne mutò i contorni di pece.
E la luna, da sempre paziente
affrontò la luce del sole
dove prese a sudare pensieri
che divennero mare e salsedine.
Ed i granchi sopra la sabbia
scavarono come fanno i segugi
da qualche parte, nel fondo del fondo
era sepolta la bellezza di lei.
Ma non fu altro che un sogno
come affermò il vecchio gabbiano
e nessuno lo volle sognare
alle porte di quell’estate.
E lei morì senza alcun rimorso
poiché la vita seppe appagarla
e lasciò un sorriso dolcissimo
a due passi dal grande oceano.
N° 3706 - 4 luglio 2019
Il Custode
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