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lunedì 29 luglio 2019

IL NASCOSTO

Sento i cani abbaiare
e correre verso di me
io che sono il nascosto
qualcosa che incute paura
sento i cani latrare
a breve non potranno più.

Con i miei artigli affilati
li sollevo come fuscelli
e quando ricadono al suolo
dilanio le loro tenere carni
con le mie fauci robuste
divoro i loro miseri resti.

Gli umani, da sempre codardi
adesso rimangono soli
e senza gli ignari sicari
guardano in faccia la morte
gli umani, da sempre bastardi
mi istigano istinti malsani.



Come una macchia di pece
io chino sopra di loro
li avvolgo tra le mie spire
fino a che non implodono
come un’ombra malvagia
mi porto via le loro vite.

Io che fui presto repulso
per i miei occhi di fuoco
per quel desiderio d’amore
che scrissi nel cielo plumbeo
io che venni sempre tradito
adesso adoro uccidere.

  N° 3734 - 29 luglio 2019

                                                Il Custode

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