nelle torbide acque
della mia esistenza
e con un sasso al collo
risalire è improbabile
ritornare al tuo seno
è solamente un miraggio.
Sono qui, prigioniero
dell’oscura materia
di cui è fatto il mio cuore
e scaglio pietre nel lago
osservo i cerchi concentrici
e in ogni cerchio io vedo
solamente il tuo viso.
La notte non è distante
nasconderà la mia ombra
dove le umide alghe
avvolgono il mio pensiero
mentre attendo la ruggine
per poter spezzare la catena
che mi lega al tuo ricordo.
La luce, in superficie
è un gioco di vari colori
che io trovo affascinante
da qualche parte, i tuoi occhi
forse mi vedono ancora
e compiangono il mio desiderio
di vivere la solitudine.
N° 3705 - 4 luglio 2019
Il Custode
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