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mercoledì 23 ottobre 2019

VICOLI

Sono rimaste le sole voci
dei mercanti che cianciano
e la loro eco rimbalza
tra i palazzi affrescati
e tra i palazzi, il tuo bacio
era la mia meta agognata.

Io ho inseguito l’ombra
del tuo profilo in fuga
per quelle vie così strette
quasi a volersi abbracciare
e ti ho chiamata più volte
ma la voce mia si smarriva.

L’odore del fritto di pesci
e dell’urina dei gatti
laggiù il tuo viso è svanito
dentro il frastuono dei vicoli
che ora pare essere la casbah
di arabi che spacciano fumo.

Tu dove sei, amore bello?
Dove è la tua meraviglia?
Tu, con gli occhi sgranati
stavi ai piedi della cattedrale
io torno a ritroso nel tempo
ma mi perdo nel mio labirinto.

Adesso cala piano la sera
nessuno però ci fa caso
nel dedalo di quei caruggi
dove il sole entra a malavoglia
ed io, senza più i tuoi occhi
sono cieco, e sono privo di anima.

  N° 3831 - 23 ottobre 2019

                                                   Il Custode

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