della bellezza più vera
splendida quanto il tramonto
che amoreggia col mare
sul filo dell’orizzonte.
Con le mie dita, ti sfioro
piano, che tu sembri cristallo
e sale, quasi fosse la febbre
l’amore che mi divora
e presto tramuta in passione.
Sopra il tuo cuore, mi quieto
ritorno bambino insolente
che sperso sulla tua pelle
diventa viandante assetato
del nettare dei tuoi capezzoli.
E al fine della battaglia
come un guerriero, io riposo
stretto attorno al tuo corpo
che è l’unica fonte di estasi
ed è splendido quanto la luna.
N° 3821 - 14 ottobre 2019
Il Custode
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