giù dal lucernario
e come sassi nell’acqua
impattano i fiumi di lava
io le raccolgo, soppeso
le malvagie le lascio bruciare.
Scendono come stalattiti
come la manna dal cielo
quasi che l’uomo, là sopra
abbia finito il suo tempo
io sono grato al Signore
ops…intendevo Lucifero.
Gridano imprecazioni
alcune sono molto serene
d’altronde, piangere è inutile
perché un tempo avevo un cuore
però l'ho perso per strada.
Vagano per tutti i gironi
la loro eco è un sospiro
gelido vento che sibila
per ogni anfratto infernale
e siccome sono una moltitudine
costruirò una dispensa più grande.
Lasciano un’intensa scia
appagante per il mio olfatto
piovono, ed io le osservo
come fossi un bambino estasiato
e penso, e sono felice
avrò cibo per molti secoli.
N° 3824 - 16 ottobre 2019
Il Custode
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