io aspetto il tuo risveglio
e sono oramai molti secoli
tanti che ho perso il conto.
Il millepiedi mi parla
io non riesco a sentirlo
distratto dal fumo che sale
dal mio bicchiere di assenzio.
La luna pare sia esausta
e riposa sul promontorio
laddove io dovrei scorgere
il tuo sublime profilo gotico.
Dentro la notte di Halloween
danzano le mature falene
ed i pipistrelli, estasiati
dimenticano di farne pasto.
Di colpo io sento un fruscio
che spettina i fili dell’erba
mi volto e, alle mie spalle
ti vedo, e sei davvero bellissima.
Io ti perdono il ritardo
e dopo mi siedo al tuo fianco
lo sguardo rivolto al tramonto
il cuore in balìa del tuo amore.
N° 3826 - 18 ottobre 2019
Il Custode
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