intanto fu l’autunno
ed insieme alle foglie
il vento faceva aeroplani
con le ultime poesie d’amore.
Fogli bianchi
sparsi per ogni dove
e la cenere della sigaretta
ristagnava dentro il bicchiere
in balìa di un sorso di vino.
Il clima era mite
tanto da rendere stupido
ogni pensiero plumbeo
sebbene non fosse facile
fingere di non pensarne.
Ma c’era il silenzio
sopra i rami degli alberi
il parco sembrava spettrale
che persino i neri corvi
si sentivano molto a disagio.
Sedute sulla panchina
parole fatte di inchiostro
cercavano un poco d’ossigeno
giusto per non morire
e rimanere inascoltate.
Ma fu tutto inutile
la notte scivolò distante
oltre i laghetti e i viali
ed ogni cosa riprese vita
tutto, tranne un cuore strozzato.
N° 3802 - 1° ottobre 2019
Il Custode
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