si ferma per un breve
istante
ed il suo sguardo severo
si frantuma nella mia
vista.
Occhi che un tempo lontano
sembravano un graffio
d’amore
adesso faccio fatica a
vederli
nelle tenebre della mia
anima.
Però i suoi capelli profumano
di frassino bruciato sul
rogo
quasi io fossi
l’inquisitore
colui che la condannò a
morte.
Mi sfiora veloce e indecisa
lasciando una gelida
scia
di vento che mi trafigge
la pelle
di odio che infetta il
mio cuore.
<<Che
cosa ne è stato di te
Salem che eri la sola e
l’eterna?...>>
È una domanda senza
risposta
è una risposta che non
mi interessa.
Sicché chiudo la mia finestra
lasciando all’esterno i
pensieri
di quanto ti ho amata
davvero
di quando ho smesso di
farlo.
N° 3657 - 26 maggio 2019
Il Custode
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