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mercoledì 22 maggio 2019

CASA DELLO STUDENTE

Io lo conosco il dolore
l’ho imparato nei sotterranei
alla casa dello studente
laddove, sopra la strada
la gente piangeva le nostre grida.

Mi hanno raccolto come randagio
lungo i caruggi di Genova
che respiravo quella libertà
prossima a sfuggirmi di mano
e diventare soltanto un pensiero.

Arrestato dalle camicie nere
al soldo dell’invasore tedesco
sicché torturato ed umiliato
con una ferocia tale da terrorizzare
persino le belve più sanguinarie.

Scariche elettriche sui genitali
ed a seguire l’acqua gelata
ancora, le ore trascorse in piedi
nudo e scalzo sopra il pavimento
ad implorare una vana pietà.

La colpa di lottare da partigiano
di combattere un regime violento
fu questa ragione che mi condannò
a raggiungere l’oblio distante
con l’accusa d’essere un traditore.

Ed alla fine, salito sul camion
io mi diressi verso il destino
alla mercé del plotone d’esecuzione
davanti a me la Lanterna sul mare
ed alle spalle la mia Carignano.

Io lo conosco il dolore
l’ho imparato nel ‘43
all’apice della rabbia e dell’odio
sopra il vomito e tra la mia urina
nella casa dello studente.

  N° 3654 - 22 maggio 2019

                                                    Il Custode

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