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venerdì 24 maggio 2019

PER LA STRADA

Per la strada
quello era il suo mondo
dove lui annusava la brezza
e con il suo cane e lo zaino
egli si sentiva sereno
un uomo davvero libero.

Aspettava la primavera
quando il clima si faceva mite
e riposare dentro la sera
non era affatto un disagio
bensì il ritorno alle origini
come insegnò madre natura.

Forse fu a causa degli eventi
o per l’animo avventuriero
se egli scelse la solitudine
e la poesia delle stelle
da contemplare in silenzio
con il suo cane e lo zaino.

Però dopo accadde qualcosa
e giunse una stirpe dannata
di belve senza alcuna morale
e col cuore fatto di spine
sicché l’uomo senza dimora
ne ebbe davvero paura.

Durante l’ultima notte
essi vennero, poiché annoiati
con l’odio e con la benzina
e mentre egli dormiva
diedero fuoco al suo giaciglio
al suo cane ed allo zaino.

E tra le altissime fiamme
furono strazianti, le urla
frattanto che i mostri fuggivano
la gente scese per via
e portò l’acqua e le coperte
quando era oramai troppo tardi.

Adesso è rimasta una macchia
fatta di sangue e di cenere
e qualcuno depone dei fiori
altri ancora biglietti d’addio
nel punto in cui egli bruciò
con il suo cane e lo zaino.

  N° 3655 - 24 maggio 2019

                                                    Il Custode

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