con il cuore che implode
e non c’è via d’uscita
io corro senza fermarmi
fino a perdere il fiato.
Ovunque volto lo sguardo
c’è il tuo splendido
viso
che sorride, è
bellissimo
ed io vado in confusione
sicché riprendo a
imprecare.
Sotto il cielo plumbeo
precipitano le tue
parole
pesanti quanto le pietre
che tu tramuti in
carezze
dirette alla mia anima.
Piangere non servirebbe
se non ad innalzare le
onde
verso una travolgente
marea
che trascina i miei
pensieri
incontro al tuo
orizzonte.
E però io mi sento esausto
e siedo supino al tuo
fianco
la tua voce suona una
litania
che echeggia dentro il
labirinto
creato dal tuo folle
amore.
N° 3644 - 14 maggio 2019
Il Custode
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