e pensavo ad un sogno
che non pensavo
che io avrei potuto
sognare
e però c’era tutto quel
vino
che scendeva nella mia
gola
e col vino io
dimenticavo
il silenzio vissuto con
te.
Amore da sembrare vero
come la luna tra i monti
eppure mancava qualcosa
per ricordare il tuo
nome
io cercavo di rammentare
ma mi perdevo sul il tuo
viso
bello quanto il delirio
che leggevo sulle tue
labbra.
Nella pianura di grilli
perdemmo la nostra
battaglia
ed ogni capacità di
perdono
sicché tu seguisti la
notte
io affrontai la marea
fu così che tu fosti
tenebra
mentre io, oramai
disilluso
diventai salsedine e
sabbia.
N° 3656 - 25 maggio 2019
Il Custode
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