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lunedì 6 maggio 2019

TU ED IO

Tu ed io eravamo onde
ed il mare che ci ospitava
diventò oceano in burrasca
quel vento non ci lasciò scampo
ci trascinò verso il fondale
tu tra le sabbie di Atlantide
io oltre i relitti del Titanic.

Poi, ancora, noi fummo polline
adagiati sui fiori di campo
vennero api che non compresero
l’amore che noi seminammo
ci raccolsero per recarci lontano
tu tra le nebbie del Nord
io sulla salsedine ad Ovest.

Impietriti nei nostri sogni
ci travestimmo da stelle vaganti
ma brillavamo di una tale luce
da fare ingelosire la luna
che ci scagliò nella galassia
tu incontro ai raggi di sole
io all’ombra dei bastioni di Orione.

Infine in un conflitto di cuori
noi dividemmo la stessa trincea
e però la battaglia infuriava
e non trovammo alcun riparo
un'esplosione ci scaraventò distanti
tu incatenata nel tuo silenzio
io prigioniero della solitudine.

  N° 3634 - 6 maggio 2019

                                                   Il Custode

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