con la sua figura
malvagia
che si erge come
minaccia
sopra la piazza gremita
ed il suo abito candido
stona con l’anima
lercia.
Sguardo di bontà ipocrita
Pastore, egli, di un
gregge
di pecore senza
intelletto
che come automi
mesmerizzati
dinnanzi alle subdole
prediche
si battono il petto
vacuo.
Sovrano di uno Stato indegno
che fa dell’ingerenza
una virtù da tramandare
per mantenere il potere
ed i cani alla catena
di un regno di sola
menzogna.
Il Papa, essere ignobile
lancia strali ed
invettive
dopo perdona, ed è per
finzione
solamente chi lo
asseconda
egli omette con molto
mestiere
i crimini di cui si è
macchiato.
Mani come voraci tentacoli
che si lanciano sulle ricchezze
e poi lasciano soltanto
briciole
ai bisognosi, agli
indigenti
non c’è posto fra i suoi
palazzi
per chi fugge dalla
miseria.
N° 3650 - 19 maggio 2019
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento