Translate

venerdì 31 maggio 2019

TEMPO DI BERE

È tempo di bere
con sorsi brevi ed intensi
il tuo sguardo intrigante
il fascino delle tue labbra.

E sarai nel mio palato
ti inoltrerai dentro l’anima
là io ho preparato per te
l’alcova ed un sogno discreto.

Ebbri di desiderio
le mie dita e i miei occhi
si fermano sopra i tuoi seni
sulle tue splendide natiche.

Ed è questo il momento
di baciarti con garbo
mentre dentro il mio cuore
tu trovi la dimora.

E quasi tu fossi nettare
navigherai le mie vene
attraverserai i miei pensieri
come fa il loto sul fiume.

È tempo di bere
la fragranza del nostro silenzio
intanto ti stringo e ti amo
e ancora impazzisco di te.

  N° 3665 - 31 maggio 2019

                                                   Il Custode

UN BACIO DAL VETRO

Seppure assai freddo
non mi rimane altro
del tuo bellissimo amore
una fotografia incorniciata
oltre il pezzo di vetro
nel quale sei intrappolato.

Un bacio che non serve
se non a scostare la polvere
però mi porta distante
negli anni e nelle emozioni
quando il tuo viso era vero
e sfiorarlo non era illusione.

Ho disimparato a volare
a confidare nella fantasia
e osservo l’inerte scaffale
laddove tu sei sorridente
che ancora non conoscevi
l’agguato che ti tese il destino.

Se ricomponessi la cenere
sarebbe comunque inutile
la tua prigione è robusta
così è per il mio dolore
tu resti oltre il pezzo di vetro
ed in fondo alla mia anima.

  N° 3664 - 30 maggio 2019

                                                   Il Custode

giovedì 30 maggio 2019

IL MIO MONDO SILENTE

Mi muovo con circospezione
tra i meandri della mia mente
e vedo persone cianciare
ma non ne distinguo le voci
poiché nel mio mondo silente
nulla può farmi del male.

Si narra che io sia malato
le dicerie sono molto veloci
ma mi crogiolo dentro i pensieri
che mi consentono di costruire
castelli di carta senza pretese
e sogni astratti da coltivare.

Autismo…quasi fosse una colpa
in realtà il desiderio impellente
di affrontare una vita serena
e cosa importa se, per ignoranza
qualcuno gode nell’umiliarmi
e dirmi offese che io non comprendo.

E però sono un poliedrico artista
che suscita invidia e ammirazione
poiché nel mio mondo silente
non ho tempo di modellare il superfluo
e mi concentro sulla bellezza
con il garbo di un grande esteta.

  N° 3663 - 29 maggio 2019

                                                    Il Custode

PIAGHE

Le piaghe del mio cuore
sono esposte al sole
sono ricoperte dal sale
così come tu le volevi.

Intanto che io brucio
ti guardo dentro gli occhi
benché sia consapevole
che per te io sono un’ombra.

Però dimostro un dolore
che è solamente finzione
tu mi hai ferito ed ucciso
a causa della mia apatia.

Allora apro il sacchetto
dopo vi infilo una mano
giusto per estrarre a sorte
le parole che vuoi sentire.

Ma poiché io sono muto
non posso che mimarle
e solo allora rammento
che l’odio ti ha resa cieca.

Sicché ti volto le spalle
e ti sento imprecare
ma affronto la solitudine
con le mie piaghe d’amore.

  N° 3662 - 29 maggio 2019

                                                     Il Custode

martedì 28 maggio 2019

UN PENTIMENTO

Non volevo
e però ho perso il controllo
adesso farei ogni cosa
per farti tornare a me
a nutrirmi della tua presenza.

Amore mio
bellissima fragranza di viola
io vorrei ancora dirti
le parole che amavi ascoltare
per poi confidarle alla notte.

Mi maledico
mi vergogno della mia rabbia
ma è tardi per cancellare
la violenza cieca e impietosa
con la quale ti ho tolto la vita.

La mia anima
sanguina e intanto lacrima
poiché io sono pentito
e sono pronto a seguirti
in un mondo fatto di sole ombre.

  N° 3661 - 28 maggio 2019

                                                   Il Custode

DAMN

Tu non saprai perdonarmi
questa è la tua natura
quella che ci ha trascinati
distanti mille universi
eppure, mia cara, mi manchi
mi manca ogni cosa di te.

Hai una bellezza importante
che soltanto tu non vedevi
che il vento di questa città
sfiorava con estremo piacere
e il mare, e la salsedine
si abituarono a te.

Oltre il tuo seno grande
pulsa un bellissimo cuore
ma l’amore ha tali risvolti
e vive di incomprensione
di pensieri che si rimpiangono
soltanto quando sono perduti.

Dimenticarti non è possibile
sicché spero tu abbia una vita
che ti faccia sentire appagata
dacché mi tramutasti in un re
seppure io non fui mai capace
di farti sentire regina.

  N° 3660 - 28 maggio 2019

                                                    Il Custode

RITORNO

Non sarai più la stessa
ma resterai chi ho amato
tanto che io mi ammalai
del bisogno di averti.

E se ritorno a pensarti
è solamente pazzia
o forse mi sto disamorando
della mia amata solitudine.

Nel cammin della mia vita
io ho dimenticato i ricordi
quelli per i quali ti ho odiata
benché fosse soltanto finzione.

Seguo la luce del faro
l’ago della mia bussola
ma mi riporta allo scoglio
dal quale io sono partito.

<<Doveva andare così…>>
rammento che tu lo dicesti
il cuore mi faceva male
ma avevo paura a fermarti.

Adesso rimani in un canto
che l’anima ha molto spazio
io guardo in direzione del lago
però non riesco a vederti.

  N° 3659 - 28 maggio 2019

                                                    Il Custode

lunedì 27 maggio 2019

DAL BUCO DELLA SERRATURA

Dal buco della serratura
io ti osservo ogni sera
tanto da sentirmi un ladro
che si nutre della tua bellezza
dei tuoi momenti più intimi.

Nella tua stanza da letto
i tuoi movimenti sensuali
accrescono la mia eccitazione
e balena in me il sospetto
che tu sappia la mia perversione.

Io posseggo un amore maestoso
che però non so confessare
sicché quando vedo il tuo sguardo
lo penso a me dedicato
e cedo a un inusuale imbarazzo.

Non so fare a meno di te
del tuo corpo oltre la porta
che nudo, nella penombra
contagia l’intera mia vista
e mi causa pensieri indecenti.

Forse ci sarà il giorno
nel quale tu sarai mia
nel nido fra le mie braccia
e non più un sogno astratto
che sembra dover restare utopia.

  N° 3658 - 27 maggio 2019

                                                    Il Custode

domenica 26 maggio 2019

UN'OMBRA EMILIANA

Attraverso gli spicchi di luna
si ferma per un breve istante
ed il suo sguardo severo
si frantuma nella mia vista.

Occhi che un tempo lontano
sembravano un graffio d’amore
adesso faccio fatica a vederli
nelle tenebre della mia anima.

Però i suoi capelli profumano
di frassino bruciato sul rogo
quasi io fossi l’inquisitore
colui che la condannò a morte.

Mi sfiora veloce e indecisa
lasciando una gelida scia
di vento che mi trafigge la pelle
di odio che infetta il mio cuore.

<<Che cosa ne è stato di te
Salem che eri la sola e l’eterna?...>>
È una domanda senza risposta
è una risposta che non mi interessa.

Sicché chiudo la mia finestra
lasciando all’esterno i pensieri
di quanto ti ho amata davvero
di quando ho smesso di farlo.

  N° 3657 - 26 maggio 2019

                                                   Il Custode

sabato 25 maggio 2019

SALSEDINE E SABBIA

Ti ho sentita svanire
e pensavo ad un sogno
che non pensavo
che io avrei potuto sognare
e però c’era tutto quel vino
che scendeva nella mia gola
e col vino io dimenticavo
il silenzio vissuto con te.

Amore da sembrare vero
come la luna tra i monti
eppure mancava qualcosa
per ricordare il tuo nome
io cercavo di rammentare
ma mi perdevo sul il tuo viso
bello quanto il delirio
che leggevo sulle tue labbra.

Nella pianura di grilli
perdemmo la nostra battaglia
ed ogni capacità di perdono
sicché tu seguisti la notte
io affrontai la marea
fu così che tu fosti tenebra
mentre io, oramai disilluso
diventai salsedine e sabbia.

  N° 3656 - 25 maggio 2019

                                                    Il Custode

venerdì 24 maggio 2019

PER LA STRADA

Per la strada
quello era il suo mondo
dove lui annusava la brezza
e con il suo cane e lo zaino
egli si sentiva sereno
un uomo davvero libero.

Aspettava la primavera
quando il clima si faceva mite
e riposare dentro la sera
non era affatto un disagio
bensì il ritorno alle origini
come insegnò madre natura.

Forse fu a causa degli eventi
o per l’animo avventuriero
se egli scelse la solitudine
e la poesia delle stelle
da contemplare in silenzio
con il suo cane e lo zaino.

Però dopo accadde qualcosa
e giunse una stirpe dannata
di belve senza alcuna morale
e col cuore fatto di spine
sicché l’uomo senza dimora
ne ebbe davvero paura.

Durante l’ultima notte
essi vennero, poiché annoiati
con l’odio e con la benzina
e mentre egli dormiva
diedero fuoco al suo giaciglio
al suo cane ed allo zaino.

E tra le altissime fiamme
furono strazianti, le urla
frattanto che i mostri fuggivano
la gente scese per via
e portò l’acqua e le coperte
quando era oramai troppo tardi.

Adesso è rimasta una macchia
fatta di sangue e di cenere
e qualcuno depone dei fiori
altri ancora biglietti d’addio
nel punto in cui egli bruciò
con il suo cane e lo zaino.

  N° 3655 - 24 maggio 2019

                                                    Il Custode