prima che tu richiuda la gabbia
adesso che, oltre le tende
io ho visto il cielo
ed ho assaporato la luna.
Affinché tu non scorga le lacrime
devo imparare a sorridere
là fuori mi attende la notte
io sono diretto all’oceano
laddove non puoi arrivare.
Annuso odore di stantio
nelle parole che tu dici
devo comunque fingere
che io ne sia compiaciuto
e tu non vedrai la mia pena.
Il tuo amore mi opprime
ma le ali che avevi spezzato
hanno ripreso vigore
devo soltanto aspettare
che tu smetta di adularmi.
Di colpo tu muti espressione
e quasi che avessi capito
richiudi la mia prigione
ed io, per ritornare libero
devo probabilmente morire.
N° 3961 - 6 febbraio 2020
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento