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mercoledì 26 febbraio 2020

ERA UN VENERDI'

Vide la luna sorridere
e pensò fosse bellissimo
nascere in quell’istante.

La brezza sulle sue gote
soffiava dal centro del mare
e il riflesso sopra le onde
sembrava una pioggia di stelle
sicché egli immaginò
che quello era il suo posto.

Era un venerdì
e l’alcova del grembo materno
si aprì come conchiglia.

Alle prime luci dell’alba
l’intero paesaggio mutò
ed il sole, persino la sabbia
divennero alquanto pesanti
un macigno che la sua anima
non riusciva a sollevare.

Fu allora che si pentì
però ritornare alle tenebre
oramai non era possibile.

Non gli rimase altro
che il bisogno di piangere
ed il suo primo vagito
mostrò tutto il suo disappunto
per essere giunto alla vita
senza averlo voluto.

  N° 3988 - 26 febbraio 2020

                                                   Il Custode

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