Adesso io sono perduto
naufrago dentro il tuo sguardo
di onde che s’alzano e impennano
dopo mi trascinano a fondo
laddove le tue labbra brillano
un riflesso di corallo e passione.
Nascosto come chi ruba
io mi quieto sopra il tuo viso
e vi trovo antiche emozioni
delle quali avevo smarrito la eco
sicché io ti apro la soglia
che conduce alla mia anima.
Lungo un sentiero intricato
io cammino per poterti sentire
e ad ogni passo sento precipitare
una spina conficcata nel cuore
d’istinto io mi chino a raccoglierla
e m’accorgo che è fatta di brina.
Ripetimi quella soave parola
che tu tieni sopra i tuoi occhi
ha un suono che pare strappato
alle note di un concerto melodico
e sullo spartito, il tuo nome
è scritto con molta sapienza.
Io, come un gatto, ti ascolto
e, Claudia, rimango estasiato
che persino nei tuoi silenzi
vengo travolto dai tuoi pensieri
e prima che diventino polvere
hanno un vago profumo d’amore.
N° 3969 - 11 febbraio 2020
Il Custode
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