tu mi provochi pensieri volgari
uniti al desiderio garbato
di scivolare sopra la tua pelle
dove fermarmi a meditare
la sublime arte dell’amore.
Dopo, con il tuo seno morbido
mi insegni ad essere un dio
mentre assaporo il tuo nettare
e il mio sguardo si perde in te
sopra il tuo viso meraviglioso
che precipita nella mia anima.
E cedo alla mia debolezza
con la mia armatura fatta di carta
che la fiamma del tuo primo bacio
riduce in frammenti di cenere
sicché ti amo, non posso negarlo
e mi quieto vicino al tuo cuore.
N° 3982 - 20 febbraio 2020
Il Custode
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