se non riesco ad averti?
Sicché sei una maledizione
un sogno a lungo sfiorato
ma rimasto in balìa del vento.
Lascia che io respiri il tuo viso
e l’essenza di ogni tuo sguardo
è questo che mi nutre l’anima
altrimenti vittima di carestia
del bisogno struggente di te.
Come potrei non tenerti
dentro i miei occhi affamati?
Poiché il mio amore non cheta
ma cresce come fosse tempesta
che si abbatte contro il mio cuore.
E resto qui, ad aspettare
una parola, una soltanto
in bilico sulle tue labbra
che potrebbe significare la vita
oppure condannarmi al patibolo.
N° 3980 - 18 febbraio 2020
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento