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domenica 9 febbraio 2020

DUE SOLITUDINI

Poi, lui le tese un sorriso
ed un cuore che aveva pagato
i ricordi posati al suolo
come fossero fiori nel vento.

Dentro il petto glabro di sogni
un carillon che si inceppava
lei conosceva bene quel suono
la melodia di chi è stato ferito.

Raccolse il dolore che vide
che come acqua sulle sue dita
si ritirava con la bassa marea
dopo tornava sempre più tenue.

Oltre i suoi seni, un vuoto intenso
che qualcuno doveva colmare
<<Sarai tu?>>, Domandò in un impeto
la risposta fu un lieve sussurro.

Due solitudini sotto la luna
sopra la sabbia, più avanti il mare
e le onde intanto cianciavano
maliziose e curiose come adolescenti.

<<Sarò io…>> e lo pensava davvero
poiché la sentiva nella sua anima
venne il silenzio, poi il primo bacio
che di parole non era più il tempo.

  N° 3964 - 8 febbraio 2020

                                                    Il Custode

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