come mi hai detto in passato
nell’anima io ho un pertugio
dal quale tu puoi entrare
e ricordarmi sempre il dolore.
Forse è vero che ogni pensiero
poi passa e rimane assopito
ma non è questo il momento
non sarà mai, in questa vita
che non ti avrò nei miei occhi.
Quantunque io salga gradini
tu resterai comunque distante
quella scalinata verso il cielo
che qualcuno un giorno cantò
sembra che non abbia fine.
Ma forse, è sotto la terra
che io devo venire a cercarti
poiché tu desiderasti un rifugio
che non fosse talmente noioso
quanto pare esserlo il paradiso.
Allora scrivimi, che io aspetto
nel frattempo ti dedico lacrime
e dimentico di vivere i giorni
ed immagino che la sofferenza
poi passa…ma è una menzogna.
N° 3992 - 1 marzo 2020
Il Custode
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