e come zucchero o sterco
attiri miriadi di insetti
quei galli, che nel pollaio
barattano la propria dignità
per avere la tua attenzione.
Io li osservo, e provo pena
la mia tristezza è assoluta
almeno quanto il biasimo
che mi provoca vederti giocare
tu, burattinaia insensibile
che calpesti cuori alla deriva.
E non intendo esserti schiavo
che si agita dentro il letame
sicché io ti volto le spalle
dopo lancio un ultimo sguardo
a quelle stupide, inutili bestie
che si svendono per un tuo sorriso.
N° 4028 - 31 marzo 2020
Il Custode
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