sotto l’albero di cenere
splendida come ogni volta
che la mia vista ti vedeva.
E desideravo dirtelo
quanto e da quanto ti amo
ma ero molto confuso
intimorito dalla tua bellezza.
Allora ho taciuto
e però, dentro i miei occhi
l’adorazione era profonda
nulla che io sappia descrivere.
Tu hai frainteso
hai raccolto quel mio silenzio
lo hai accartocciato con rabbia
per poi scagliarlo lontano.
Con la tua voce
hai richiamato altri cuori
io non ti servivo più
non ero colui che tu volevi.
Tu mi hai ferito
ed io, ancora folle d’amore
ti ho uccisa e ti ho bruciata
sotto l’albero di cenere.
N° 3993 - 2 marzo 2020
Il Custode
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