ha potuto intaccare
la tua immensa bellezza
e nella piazza affollata
di gente che ti ingiuriava
tu, sotto un lenzuolo di sangue
eri un fiore silente.
Hai scelto il tuo congedo
per non tradire il tuo uomo
che fu un dittatore malvagio
o forse martire piuttosto ambizioso
oggi nessuno può dirlo
fra chi ancora lo venera
e coloro che hanno imposto la storia.
Il tuo splendido corpo
violato da saliva e proiettili
fu alla mercé dell’umiliazione
di quei miseri esseri umani
accorsi alla tua dipartita
mentre la tua anima ferita
probabilmente li biasimava.
Nessun vincitore, Claretta
tra gli artefici della tua agonia
soltanto autori dell’ennesima onta
per un popolo di infingardi
partigiani spesso per convenienza
pur avendoti, un tempo, osannata
nonostante ti abbiano amata.
N° 4000 - 7 marzo 2020
Il Custode
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