in cima al mio sguardo
e volerai nell’ignoto
di una notte gitana
dove ho venduto l’anima
ad una luna puttana.
Nel cerchio della mia pazzia
della mia vita, del pianto
io ho uno scrigno di te
di prima che tu scivolasti
sulle parole che hai scritto
dopodiché mi lasciasti.
Nell’ironia del sorriso
che ho raccontato alla sera
dove i tuoi occhi randagi
cercavano altre emozioni
quelle che io nascondevo
al centro dei miei pantaloni.
Adesso io ho fra le mani
il cuore che ti ho dedicato
era minuscolo, è vero
e però un dono del tutto mio
fino a che l’ho calpestato
quando tu mi dicesti addio.
N° 4024 - 27 marzo 2020
Il Custode
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