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mercoledì 18 marzo 2020

SCONFORTO DELL'APE

Volavo
e la brezza di primavera
cullava il mio corpo
mi indicava la direzione
verso il prato
sopra ogni fiore.

Ero serena
felice…io non so
il polline che raccoglievo
si spandeva per i campi
dava vita alla vita
ed io ne ero orgogliosa.

Dov’è il mio mondo?
Pare che sia mutato
e così è per le stagioni
io perdo le mie forze
non ritrovo la strada
verso il mio alveare.

È questa la fine?
Scende adesso la notte
e pare una carezza
che si posa su di me
sfiora piano i miei occhi
e mi reca in un posto distante.

Ed io sono triste
preda dello sconforto
adesso che sto morendo
penso, in un ultimo impeto
cosa ne sarà della natura
senza il mio battito d’ali?

  N° 4012 - 16 marzo 2020

                                                 Il Custode

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