che si spenge nel vento
tanto che lei non ricorda
quale silenzio dicesse.
Racconta la sua solitudine
al bruco sull’altalena:
<<Un giorno sarò farfalla>> le dice
e morire sarà appagante.
Sopra lo specchio del lago
si specchiano giovani ninfee
qualcuna si avvede di lei
la guarda e le manda un bacio.
Quanta bellezza nel viso!
Negli occhi di antico Egitto!
E Miriam, fra le sue labbra
mantiene un sorriso appassito.
Respira a pieni polmoni
il senso della nuova libertà
descrittale da una talpa cieca
eppure, davvero molto loquace.
Infine cala il tramonto
quello è il tempo che aspettava
per tornare a trovare il suo sogno
e renderlo indimenticabile.
N° 4004 - 9 marzo 2020
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento