l’ho coltivato con garbo
lungo il sentiero del tempo
nessun folletto curioso
è stato in grado di dire
in quale lingua sia scritto.
È fatto di sangue e di lacrime
e sogni che io non ricordo
chiuso in un’ampolla di latta
tintinnava col vento d’estate
io lo guardavo soffiare
e portarsi via la mia vita.
Io so di non meritarti
l’ho letto mentre morivo
in un biscotto della fortuna
tu eri talmente vicina
che mi sono sporto verso te
fino a cadere nel baratro.
Eppure io penso di amarti
non sono più abituato
ma quando guardo il tuo viso
gli occhi diventano cuori
che si alzano come lamenti
diretti a baciare il tuo viso.
N° 3996 - 4 marzo 2020
Il Custode
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