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sabato 29 febbraio 2020

PROFEZIA DELLA SIBILLA

Vedo il cielo farsi catrame
e nuvole che invocano morte
eppure nessuno percepisce
il lamento dei miei pensieri.

Ed il vento fra i miei capelli
è un artiglio gelido e spietato
che se io avessi ancora lacrime
sommergerebbero terre distanti.

Stupidi, stupidi uomini
talmente arroganti e pieni di sé
essi rincorrono fatue chimere
e sono artefici del proprio declino.

Tra le montagne, attendo
io, profetessa vergine del delirio
che se solo qualcuno mi imparasse
potremmo, noi, mutare il destino.

Ma io lo so, ho visto ogni cosa
nella mente mi è chiaro il finale
e nell’arco di pochi millenni
saremo spazzati via come polvere.

Sarà il fuoco, e dopo il ghiaccio
nulla a cui si può sopravvivere
io conto le lune, scosto le stelle
singhiozzo parole che sono mute.

  N° 3991 - 29 febbraio 2020

                                                    Il Custode

venerdì 28 febbraio 2020

MEINE LIEBE

Lasciami pensare i tuoi occhi
ed il profumo dei tuoi capelli
adesso che in questa trincea
cadono come fossero stelle
i colpi sparati dall’artiglieria
che rendono i corpi poltiglia.

Io ti amo da stare male
il mio cuore continua a dirlo
tanto che non vorrei morire
dentro il fango, nella terra ferita
e prego di tornare al tuo viso
alle tue lacrime afrodisiache.

Mi manchi davvero, meine liebe
ogni istante maledico il nemico
che pure durante la fredda notte
esplode fiori di fiamma nel cielo
sicché io non posso sognarti
e la rabbia mi divora l’anima.

A volte ho persino paura
che tu mi abbia dimenticato
mentre io, abbandonato al fronte
combatto contro le truppe italiane
ed immagino la neve che scende
sopra la nostra casa in Germania.

E però io non mi devo arrendere
fino ad avere sulle mie labbra
la dolcezza della tua candida pelle
la fragranza del tuo pensiero d’amore
e nella soffitta chiudere la mia divisa
quale monito alla stupidità della guerra.

  N° 3990 - 28 febbraio 2020

                                                     Il Custode

giovedì 27 febbraio 2020

LA FINE DEL MONDO

Corrono mentre imprecano
fuggono in modo disordinato
come formiche impazzite
e che sia psicosi o realtà
a nessuno pare importare.

Reclusi nelle loro menti
ognuno ha davvero paura
e l’atmosfera da apocalisse
si respira a pieni polmoni
si beve come fosse assenzio.

È la fine del mondo
quasi fosse una tragedia
piuttosto che l’onda di piena
giunta a spazzare via
un’onta che la natura creò.

La fine del mondo…

  N° 3989 - 27 febbraio 2020

                                                  Il Custode

mercoledì 26 febbraio 2020

ERA UN VENERDI'

Vide la luna sorridere
e pensò fosse bellissimo
nascere in quell’istante.

La brezza sulle sue gote
soffiava dal centro del mare
e il riflesso sopra le onde
sembrava una pioggia di stelle
sicché egli immaginò
che quello era il suo posto.

Era un venerdì
e l’alcova del grembo materno
si aprì come conchiglia.

Alle prime luci dell’alba
l’intero paesaggio mutò
ed il sole, persino la sabbia
divennero alquanto pesanti
un macigno che la sua anima
non riusciva a sollevare.

Fu allora che si pentì
però ritornare alle tenebre
oramai non era possibile.

Non gli rimase altro
che il bisogno di piangere
ed il suo primo vagito
mostrò tutto il suo disappunto
per essere giunto alla vita
senza averlo voluto.

  N° 3988 - 26 febbraio 2020

                                                   Il Custode

martedì 25 febbraio 2020

ADESSO IO SO

Hai seminato pensieri
che però non vedevo
sicché ti chiedo perdono
ma ero impegnato a morire.

Ed ho voltato le spalle
al tuo bisogno d’amore
lasciando una scia di rimpianto
lungo il sentiero percorso.

Nell’otre dei tuoi ricordi
come farfalle insolenti
tentavano di alzarsi in volo
il tuo dolore, la solitudine.

Allora hai usato parole
affinché la tua bellezza
non avesse alcun segreto
per chiunque seppe ascoltare.

Però trovasti serpenti
giunti soltanto per divorarti
mentre tu eri convinta
che volessero condurti all’Eden.

Adesso io so quanto ti amo
ma fingo non abbia importanza
seppure non possa evitare
di averti nel nucleo dell’anima.

  N° 3987 - 25 febbraio 2020

                                                   Il Custode

lunedì 24 febbraio 2020

QUASI TU FOSSI IL SOLE

Vorrei vedere il tuo viso
fino al mio ultimo istante
per avere dentro lo sguardo
il senso della tua bellezza
vorrei…ma tu sei distante
e l’alba è talmente vicina.

Amore di frammenti di luna
ed io battito d’ali di pipistrello
che a cavallo della notte intensa
annuso e respiro il tuo pensiero
che si agita nella mia mente
e mi fa perdere il senno.

Io tento, ahimè inutilmente
di non ascoltare il mio cuore
che pure con sagace maestria
continua a recare il tuo nome
dentro lo spicchio di cielo
che io attraverso volando.

Più che il tuo sangue, mia amata
mi affascina la quiete che esprimi
il silenzio dentro i tuoi occhi
che pare un’implorazione
invece non è che il mio desiderio
di averti dentro il mio destino.

Amore che quasi ti sfioro
mentre tu sussurri un gemito
sicché io ti bacio le labbra
prima che tu giunga al risveglio
dopo, pavido io mi allontano
e ti sfuggo quasi tu fossi il sole.

  N° 3986 - 24 febbraio 2020
                    
                                                    Il Custode

domenica 23 febbraio 2020

TI RICORDERO'

Ti ricorderanno, i miei occhi
bella quanto tu fosti in passato
meravigliosa quanto ancora sei
adesso che un soffio di rughe
ha stilizzato il tuo splendido viso
senza potere comunque intaccare
la perfezione dei tuoi lineamenti.

Ed in te, io ancora vedrò
la parte migliore dei giorni
che la mia vita ha percorso
quelli che, dentro un barattolo
ho conservato come cimeli
per poterli mostrare a chiunque
domandasse cos’è il vero amore.

  N° 3985 - 23 febbraio 2020

                                                    Il Custode

UN SUO SILENZIO

Forse una richiesta d’aiuto
che pure restò inascoltata
poiché lei aveva pensieri
ma, siccome muta dalla nascita
non li sapeva dire a nessuno.

Aveva letto dell’amore
nei romanzi scritti dai folli
da coloro che lo incensavano
benché lo avessero perduto
dopo rimpianto durante la notte.

Lei si sentiva così
e vittima del suo silenzio
aveva imparato a tacerlo
soltanto il suo cuore gridava
seppure lei lo ignorasse.

Bella lo era da sempre
sicché alcuni millantarono
un sentimento mendace
lei fingeva di non capire
ma la sua anima si frantumava.

Finché decise di rinunciare
all’ipocrisia delle persone
agli sguardi da lupi voraci
che bastardi senza ritegno
posavano sul suo corpo stupendo.

E svanì al principio dell’alba
e nessuno la vide partire
si sprecarono voci ed ipotesi
sulla sua misteriosa scomparsa
ma ovunque fosse, lei era felice.

  N° 3984 - 22 febbraio 2020

                                                    Il Custode

venerdì 21 febbraio 2020

HEYSEL

Sepolto sotto la calca
io sto morendo
ma con gli occhi scorgo
il verde del prato
gli uomini e le divise
che dicono parole straniere.

Nella sera del Belgio
volevo vedere giocare
inseguire un pallone veloce
da scagliare dentro la rete
poi non so…ma è accaduto
e lo stadio mi ha divorato.

Gli inglesi premevano
spingevano alle mie spalle
intendevano entrare…guardare
ma non c’era posto per tutti
di colpo io ero per terra
tra i morti ed i moribondi.

Speravo di assistere alla fine
di quella mitica sfida
i miei beniamini sul podio
ad alzare al cielo la coppa
pare sia stato, infine, così
ma quella scena non l’ho vissuta.

Con il palato impastato
di sangue, di calce e di cemento
e la luce che si affievoliva
dentro il mio sguardo smarrito
e non era la notte in arrivo
ma la fine dei miei pensieri.

Nella sera del Belgio
che non sono andato da solo
con me altre povere anime
hanno detto addio alla vita
hanno abbandonato i loro amori
per una stupida partita di calcio.

  N° 3983 - 21 febbraio 2020

                                                    Il Custode

PENSIERI VOLGARI

Talmente bella ed intensa
tu mi provochi pensieri volgari
uniti al desiderio garbato
di scivolare sopra la tua pelle
dove fermarmi a meditare
la sublime arte dell’amore.

Dopo, con il tuo seno morbido
mi insegni ad essere un dio
mentre assaporo il tuo nettare
e il mio sguardo si perde in te
sopra il tuo viso meraviglioso
che precipita nella mia anima.

E cedo alla mia debolezza
con la mia armatura fatta di carta
che la fiamma del tuo primo bacio
riduce in frammenti di cenere
sicché ti amo, non posso negarlo
e mi quieto vicino al tuo cuore.

  N° 3982 - 20 febbraio 2020

                                                   Il Custode

giovedì 20 febbraio 2020

IL SORRISO DELLA SFINGE

L’ennesimo enigma irrisolto
e un altro presuntuoso individuo
da divorare all’istante
e lasciarne i resti a marcire
sotto il sole cocente di Tebe.

Non troverò mai nessuno
così scaltro da poter superare
la prova dei miei indovinelli
‘sì da entrare nella città
e diventarne sovrano assoluto.

Ecco perché io sorrido
e svolgo il compito assegnatomi
con zelo ed estrema passione
che nutrirmi di creature stupide
è qualcosa che mi garba davvero.

Era mi è grata e debitrice
poiché io rispetto il suo volere
di punire gli stolti tebani
che si mostrarono irrispettosi
non dimostrando a lei devozione.

Sicché invento l’ennesimo enigma
che nessuno saprà decifrare
io, in attesa degli stolti viandanti
mi crogiolo della mia intelligenza
frattanto che attendo l’arrivo di Edipo.

  N° 3981 - 19 febbraio 2020

                                                    Il Custode

mercoledì 19 febbraio 2020

D

Perché sei così bella
se non riesco ad averti?
Sicché sei una maledizione
un sogno a lungo sfiorato
ma rimasto in balìa del vento.

Lascia che io respiri il tuo viso
e l’essenza di ogni tuo sguardo
è questo che mi nutre l’anima
altrimenti vittima di carestia
del bisogno struggente di te.

Come potrei non tenerti
dentro i miei occhi affamati?
Poiché il mio amore non cheta
ma cresce come fosse tempesta
che si abbatte contro il mio cuore.

E resto qui, ad aspettare
una parola, una soltanto
in bilico sulle tue labbra
che potrebbe significare la vita
oppure condannarmi al patibolo.

  N° 3980 - 18 febbraio 2020

                                                    Il Custode