racchiuso dentro la notte
anche i pensieri mi tremano
i brividi diventano ghiaccio.
È una voce misconosciuta
un sospiro perso dalla tempesta
e chissà come ha fatto ad entrare
nei meandri della mia mente?
Di colpo io mi sento affondare
nelle acque profonde ed oscure
il mio respiro tramuta in frammento
io impatto il terrore avvolgente.
E grido il mio grido silente
che piroetta lungo la stanza
dopo sbatte contro le pareti
si fa poltiglia attaccata al soffitto.
Cosa può essere la sensazione
che adesso attanaglia la gola?
Il mio cuore è assai spaventato
pare voglia sfuggire allo sterno.
Ma ha un nome, ha una sua forma
questo incubo davvero agghiacciante
è il senso della perdizione
del dannato e fottuto amore.
N° 3920 - 3 gennaio 2020
Il Custode
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