e mi segue
silente quanto l’oblio
odora simile al nulla.
Io mi volto più volte
e però non la vedo
lei è nascosta
ed ascolta i miei passi.
Sudo i miei pensieri
ed una lieve paura
la strada pare infinita
e mi conduce alle tenebre.
Ogni tanto, una lucciola
illumina il sentiero
in quell’istante la vedo
lei ha il volto emaciato.
Non emette respiro
e il cuore oltre lo sterno
è un pendolo senza rintocchi
un carillon oramai muto.
È nera ed è fredda
quanto la notte d’inverno
se solo ci fosse la nebbia
forse scorgerei la sua sagoma.
Poi mi colpisce
un colpo di lama invisibile
che mi perfora i polmoni
ed il mio fiato dissolve.
Era questo il destino
il momento che attendevo
e che è finalmente arrivato
adesso mi posso fermare.
Ed infine la vedo
ma, diamine, dovevo morire
per incontrare il suo viso?
Però la morte è bellissima!
N° 3948 - 25 gennaio 2020
Il Custode
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